L’art. 30 del D.Lgs. 81/08, Testo unico in materia si salute e sicurezza dei lavoratori, afferma che Il modello di organizzazione e di gestione idoneo ad avere efficacia esimente della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica di cui al decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, deve essere adottato ed efficacemente attuato, assicurando un sistema aziendale per l'adempimento di tutti gli obblighi giuridici relativi:
- a) al rispetto degli standard tecnico-strutturali di legge relativi a attrezzature, impianti, luoghi di lavoro, agenti chimici, fisici e biologici;
- b) alle attività di valutazione dei rischi e di predisposizione delle misure di prevenzione e protezione conseguenti;
- c) alle attività di natura organizzativa, quali emergenze, primo soccorso, gestione degli appalti, riunioni periodiche di sicurezza, consultazioni dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza;
- d) alle attività di sorveglianza sanitaria;
- e) alle attività di informazione e formazione dei lavoratori;
- f) alle attività di vigilanza con riferimento al rispetto delle procedure e delle istruzioni di lavoro in sicurezza da parte dei lavoratori;
- g) alla acquisizione di documentazioni e certificazioni obbligatorie di legge;
- h) alle periodiche verifiche dell'applicazione e dell'efficacia delle procedure adottate.
Nella sostanza non è obbligatorio dotarsi di un modello 231 nel senso che non sono previste sanzioni se una impresa non lo adotta. Però rimane la responsabilità dell’impresa (con le relative sanzioni e interdizioni) in caso di illeciti realizzati da amministratori e dipendenti nell’interesse e a vantaggio dell’impresa.
Il rapido e continuo aumento dei reati presupposto ha reso elevato il rischio per molte imprese.
Quali sono i reati presupposto principali per una piccola impresa edile:
- Reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi o gravissime con violazione delle norme antinfortunistiche (art.25-septies)
- Reati commessi nei rapporti con le P.A. (art.25)
- Alcuni reati societari (art. 25 ter)
Si ricorda che per lesioni colpose gravi si intendono quelle con prognosi da 40 giorni, quindi nel settore edile abbastanza frequenti.
Cosa è il modello 231?
Il modello organizzativo è il sistema che l’impresa definisce e adotta per assicurare comportamenti responsabili e rispettosi delle norma attinenti alla responsabilità di impresa. Il modello ha una funzione preventiva e di indirizzo.
In pratica è un insieme di disposizioni organizzative, modulistica, procedure, codici di comportamento, ecc concepiti in maniera tale da rendere molto bassa la probabilità di commetter reati. I principali requisiti del modello sono:
- Individuazione aree di rischio
- Procedure di controllo
- Adozione di un codice etico che disciplina i comportamenti
- Nomina di un organismo di vigilanza
- Adozione di un sistema disciplinare e sanzionatorio
Cosa è l’organismo di vigilanza ODV?
L’ODV può essere monocratico o collegiale, con componenti interni o esterni. Per le imprese di piccole dimensioni può coincidere con l’organo amministrativo, purchè garantisca l’autonomia e l’indipendenza, professionalità e continuità. Tali caratteristiche devono essere dimostrabili. In caso contrario il modello non avrà valore. Tale scelta, pur essendo prevista dal 231, è comunque sconsigliata preferendo piuttosto incaricare un consulente esterno.
Quali sono le sanzioni?
Possono essere applicate:
- Sanzioni interdittive (interdizione anche fino ad un anno per certi reati dall’esercizio dell’attività; sospensione o revoca di autorizzazioni/ licenze/ concessioni; mancata ammissione a gare di fornitura della P.A.; esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e revoca di quelli concessi; il divieto di pubblicizzare i propri beni o servizi, etc.);
- Sanzioni pecuniarie (da minimo di 25.800 € ad un massimo di 1.549.000 €, sulla base del reato e della gravità della responsabilità dell’azienda);
- Confisca del profitto del reato;
- Pubblicazione della sentenza.